Igor Boccardo, torinese, classe 1969, è il nuovo amministratore delegato di Genagricola, maggiore azienda agroalimentare italiana con una superficie coltivata che supera i 15 mila ettari tra Italia e Romania. Nel portafoglio del gioiello del gruppo assicurativo Generali Spa, 25 aziende agricole che spaziano dalla viticoltura all’allevamento, passando per i seminativi e l’energia rinnovabile.
Boccardo approda a Genagricola dopo una vasta esperienza maturata come responsabile marketing, commerciale e direttore generale, in primarie multinazionali del comparto Fast Moving Consumer Goods.
“Siamo lieti di accogliere Igor Boccardo nella nostra squadra – dichiara Giancarlo Fancel, presidente di Genagricola Spa – e siamo certi che la sua esperienza e le competenze maturate nel corso della carriera sapranno guidare la società verso nuovi ambiziosi obiettivi, consentendoci di rappresentare un punto di riferimento nel panorama dell’agricoltura italiana”.
Sono 900 gli ettari di vigneto del gruppo Genagricola, tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Romania, con la consulenza enologica di Riccardo Cotarella.
L’azienda ha chiuso il 2018 con un fatturato di 56 milioni di euro derivante per il 60% dalla produzione agricola tradizionale e dall’energia generata dalle due centrali a biomasse di proprietà e per il 40% dalla produzione vitivinicola. Le bottiglie prodotte, distribuite in tutto il mondo attraverso otto brand, superano i 4 milioni.
LA DEGUSTAZIONE
Friulano Friuli Colli Orientali Doc 2018, Torre Rosazza: 86/100
Il colore è giallo dorato, luminoso. Prima ha profumi floreali netti di fiori di campo, un accenno di gelsomino, poi il fruttato della pera. In bocca è piacevole, tipico, con un buon equilibrio tra la salinità e la freschezza, tra la struttura e la persistenza, poi ha un ritorno minerale che dona sapidità alla chiusura.
Pinot Grigio Friuli Colli Orientali Doc 2018, Torre Rosazza: 88/100
Dopo una tonalità giallo paglierino, con riflessi dorati, esordisce al naso con sentori floreali che virano poi verso il fruttato di mela e pera matura. Al palato è morbido, avvolgente e dosa sapientemente un buon corpo con una nervatura piacevolmente acidula, che dona freschezza alla bevuta. Equilibrato in ogni suo componente, ha una buona persistenza.
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